Ingarao e Salvi trionfano all’Open Città di Poggibonsi

Quarantotto: le persone che ogni secondo salgono su una metropolitana in regione parigina. Se la matematica non inganna, in appena ventiquattro ore sono più di quattro milioni le anime che scelgono di gettarsi a capofitto in un garbuglio infinito di gallerie e stazioni. Ho sempre pensato alla città come un organismo indipendente, unico nel suo genere, quasi autosufficiente. Un viavai continuo di storie, persone, obiettivi, fallimenti, destinato nella maggior parte dei casi a cadere nel dimenticatoio pochi istanti dopo. Nel corso degli anni, sui nostri campi abbiamo visto un’enormità di giocatori, stili diversi, infortuni, vittorie, sconfitte. Abbiamo assistito al nuovo che avanza e alla storia che si ripete. Il torneo Open Città di Poggibonsi “Trofeo ChiantiBanca” da tre edizioni dedicato alla memoria di “Pier”, è il nostro teatro preferito, per emozionarci, gioire e soffrire. Gli anni passano, cambiano i soggetti, ma lo spettacolo ed i brividi restano intatti, come gelati nel tempo che per una volta appare sconfitto. E fidatevi che questa edizione sarà una di quelle che dimenticheremo difficilmente.

Più di novanta iscritti al via, un livello considerevolmente aumentato rispetto alle edizioni precedenti, con atleti di caratura internazionale ed un’enorme quantità di seconde categorie. È stato un torneo emozionante, ricco di colpi di scena, in una prima decade di settembre mai così splendente a livello climatico. Il sole ha accompagnato i gladiatori nel campo di battaglia sportivo, all’interno del quale hanno prevalso correttezza e altruismo (qualità non scontate in una quotidianità che spinge chiunque ad una morbosa volontà di trionfo). Ad un osservatore disattento, i tabelloni non lasciano dubbi: mai come quest’anno, i pronostici della vigilia sono stati rispettati con le prime due teste di serie giunte all’atto conclusivo di entrambi i tabelloni. Andando a penetrare un po’più in profondità, invece, ci si rende conto di come il percorso verso la finale sia stato tutt’altro che agevole per i grandi favoriti, che in molte occasioni sono dovuti ricorrere alle armi più potenti del loro arsenale per superare ostacoli sempre più insidiosi.

Il grande pubblico che ha seguito tutti gli incontri delle fasi finali

Nel tabellone maschile, a trionfare è stato il 2.1 siracusano Alessandro Ingarao, fresco di vittoria ai Campionati Italiani Assoluti di Seconda Categoria, conquistata appena un mese fa sui campi di Cagliari. Il siracusano, classe ’99, alla prima partecipazione al TCP Open, ha sin da subito dimostrato un livello di gioco superiore, quasi astratto, completato da una condizione atletica praticamente perfetta. Solido da fondo campo, impeccabile nel gioco più raffinato, ha avuto la meglio su Lorenzo Papasidero prima e sul nostro Andrea Turini in semifinale. Nonostante non sia riuscito a raggiungere la finale per uno storico quarto anno consecutivo, il nostro Turins merita indubbiamente una menzione speciale all’interno di questo resoconto. Sensazionale. Stoico. Leggero. Aiutatemi a trovare aggettivi che lo possano descrivere dopo questa settimana. Leggendaria la sua vittoria contro il forte 2.2 senese Pietro Cortecci agli ottavi, dopo due ore e quaranta di battaglia terminata con un perentorio 6-3 al terzo set. Concentrato su tutti i punti, determinato a non mollare neanche un centimetro, un esempio per tutti gli allievi della Scuola Tennis che gestisce magistralmente da anni. Confermatosi ai quarti con una splendida vittoria ai danni del 2.4 Cosimo Banti, regolato con un ottimo 6-4 6-2, si è arreso solo al futuro vincitore Ingarao, tradito da un problema all’adduttore a metà del secondo set dopo aver disputato una buona gara. Un mastino.

Il nostro Andrea Turini in azione nella semifinale persa contro Ingarao. Per lui rimane comunque un ottimo torneo nel quale ha dimostrato di possedere qualità uniche.

Tra Ingarao e il titolo rimaneva dunque solo un uomo, una vecchia conoscenza dei nostri campi, vincitore del TCP Open nel 2017, quando sconfisse, senza giocare, Matteo Trevisan: attualmente 747 del Ranking Mondiale, Daniele Capecchi. Sbarazzatosi abbastanza agilmente con un doppio 6-3 del 2.6 Matteo Masaglio ai quarti, si è dovuto lottare all’ultimo sangue l’accesso alla finale contro un’altra leggenda del nostro torneo: il 2.4 Augusto Virgili, già vincitore delle edizioni 2019 e 2021. Una lotta sensazionale, terminata con il punteggio di 6-1 3-6 6-3 ha consentito a Capecchi di giocare la sua terza finale della carriera sui campi di Poggibonsi.

In una finale densa di emozioni, ricca di ribaltamenti di fronte e che ho avuto anche il piacere di arbitrare sulla sedia, Ingarao ha però avuto la meglio su Capecchi che, dopo aver subito un iniziale 6-4, era riuscito a capovolgere la situazione portando a casa un tirato secondo set per 7-5, prima di capitolare nel corso dell’ultima frazione a causa di un fastidio alla schiena sopraggiunto già da diversi minuti. La partita si è quindi interrotta sul 3-0 in favore del siciliano che ha potuto sollevare al cielo il suo primo trofeo del TCP Open in carriera, sotto l’acclamazione del pubblico che lo ha rispettato ad apprezzato sin dal primo giorno.

Alessandro Ingarao, vincitore del tabellone maschile, premiato dal sindaco di Poggibonsi David Bussagli

Come nel più bello dei copioni mai scritti, nell’esatto momento in cui Capecchi stringe la mano di Ingarao annunciando il suo ritiro, nel campo di fianco la 2.3 poggibonsese (ma tesserata per il TC Sinalunga) Linda Salvi sta servendo un micidiale ace da sinistra che le consente di portare a casa il secondo titolo consecutivo sui nostri campi. L’atto conclusivo che la ha vista contrapposta alla forte 2.3 Anna Floris, e terminato clamorosamente nello stesso istante della finale maschile dopo più di due ore di lotta, è stata solo la punta dell’iceberg di un successo costruito partita dopo partita in modo stratosferico. Dopo aver liquidato con un devastante doppio 6-1 la 2.6 Lavinia Mancini nel corso della sua prima uscita, per Salvi il cammino si è fatto più impervio in semifinale, quando ad affrontarla c’è stata la 2.4 fiorentina Matilde Gori, storica firma del TCP Open conquistato nel 2021. Il doppio 6-4 con il quale Salvi si è garantita l’accesso alla finale, cela in realtà un incontro combattuto ed incerto fino all’ultimo scambio con Gori che ha cercato strenuamente di difendersi dai continui attacchi della giocatrice poggi-sinalunghese.

La vincitrice Linda Salvi in azione durante la finale

Ad affrontarla in quella che è stata una finale densa di emozioni, è stata la 2.3 Anna Floris. Sarda di origine, viterbese di adozione, la Testa di Serie Numero 2 del tabellone ha fatto valere la sua grande esperienza, ottenuta dopo una carriera decennale che l’ha portata, nel 2010, a raggiungere uno storico miglior piazzamento come 129esima della classifica mondiale, forte dei 12 tornei ITF portati a casa in carriera nel singolo. Una giocatrice quindi che ha scritto una pagina di storia per lo sport italiano e che siamo stati onorati di vedere in azione sui nostri campi. Superato per rinuncia l’ostacolo Montecchi, in semifinale Floris ha dovuto ricorrere agli straordinari contro la giovane 2.4 bresciana Ottavia Massetti, reduce da un’ottima campagna estiva cominciata con la partecipazione al 15.000 di Fiano Romano e proseguita con le finali agli Open di Forte dei Marmi e Lucca. Conquistato un primo set al Tie-Break nel quale sembrava ormai destinata a vederselo sfuggire, Floris è calata un po’nel corso del secondo parziale, dove Massetti è riuscita a far risaltare le sue ottime qualità da giocatrice di fondo, completate da una rara capacità di variazioni all’interno dello scambio. Una volta giunti al terzo set, però, un avvio terribile da parte della giovane bresciana, sotto 4-0, la ha condannata a dover tentare un’improbabile rimonta, per giunta quasi riuscita, prima di capitolare con il punteggio di 6-4, sotto gli applausi del pubblico che hanno apprezzato in massa la grande qualità di gioco messa in mostra.

Le due finaliste Salvi e Floris ritratte prima dell’avvio della finale insieme all’Arbitro di Sedia Sandro Atzori e il G.A. Mario Panti

In finale, due set combattuti punto su punto hanno rivelato la stessa condizione di parità con Floris che riesce di esperienza a portare a casa il primo parziale per 6-4 e Salvi che di grinta e di forza, due caratteristiche sempre presenti nel suo atteggiamento in campo, riesce a conquistare il secondo set per 6-3. Da questo momento, l’incontro non ha avuto più storia. Una Salvi dilagante, ha annientato la sua avversaria con un tennis pressoché perfetto, portando a casa l’incontro per 6-1 sotto gli applausi di un pubblico che la ha sempre supportata nell’arco di tutto il torneo. D’altronde, è cresciuta tra le vie del nostro paese, un’accoglienza così direi che se l’è meritata tutta. Arriva quindi il secondo titolo consecutivo al TCP Open per Linda Salvi che si conferma come una delle stelle più brillanti del tennis toscano anche nel panorama internazionale (best ranking 888 WTA).

L’ultimo ma non meno importante ringraziamento va a tutti coloro che hanno partecipato all’organizzazione di questo torneo che continua a rappresentare un appuntamento stellare per il tennis poggibonsese. I Giudici Arbitri Mario Panti e Francesco Materozzi, impeccabili come sempre, il direttore Damiano Rosati, tutto il Consiglio Direttivo, i custodi ed i collaboratori, tutti gli sponsor e l’Amministrazione Comunale.

Appuntamento all’anno prossimo!!!

di Mattia Galigani

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