DICONO DI NOI

Dicono di noi: editoriali e rassegne stampa, articoli, libri, pubblicazioni sui tornei, la storia, i protagonisti e le attività del Tennis Club Poggibonsi.

Editoriali e Rassegna Stampa

13 lug 2015 – Andrea Turini: qui per me è sempre un’emozione

di Salvatore Petrillo

Conferma tutto il suo amore per la Toscana, in particolar modo per Poggibonsi e il suo circolo, Andrea Turini, raggiante dopo aver conquistato davanti al “suo” Tennis Club il “ChiantiBanca” Open, superando in due set Claudio Grassi. Maestro di tennis a tempo pieno, Andrea si dichiara molto preso dal suo lavoro, e di cercare di conciliare sempre il suo lavoro con il piacere di giocare a tennis, frequentando in lungo e in largo i vari Open toscani. Un ragazzo che non si ferma mai, volato subito dopo la vittoria ad un corso, mostrando tutto il suo attaccamento al lavoro e, in particolar modo, ai ragazzi che segue, come ci ha confermato chiunque abbia modo di conoscere e frequentare Andrea.

Andrea, ancora una vittoria nella “tua” Poggibonsi, in una finale tutt’altro che facile. Ci vuoi raccontare le difficoltà dell’ultimo atto?

E’ stato un match difficile, mi sono trovato sotto 5-3 nel primo e ho dovuto fronteggiare anche due set point, ma sono comunque riuscito a rientrare. Ma la difficoltà maggiore è stata quella emotiva. Qui sono a casa, giocarsi una finale qui, con questo pubblico, contro questo avversario, è fantastico e allo stesso tempo difficile. Poi mi sono sciolto, e tutto è andato per il meglio.

Parliamo un po’ di te ora: come e quando hai deciso di avvicinarti al tennis?

 

Avevo circa 6-7 anni, e ho cominciato a giocare nel circolo di mio padre, a Viareggio. Ho fatto anche un anno a Lido di Camaiore, poi ho cominciato tutta la trafila giovanile. Ho giocato dei tornei ITF e Under 18,  ho raggiunto i quarti a Prato e sono stato anche convocato per la Coppa Valerio. Ho anche preso alcuni punti, 4-5, ora non ricordo perché in quel momento non era sicuramente importante. Poi vari problemi, in famiglia e fisici, soprattutto alla caviglia, mi hanno impedito di fare il salto definitivo nel professionismo.

Ora dunque come ti muovi tra i vari tornei?

Fortunatamente la Toscana ha un ottimo circuito Open e quando posso mi piace partecipare ai vari tornei della zona. Ovviamente il lavoro qui al Circolo non mi dà la possibilità di muovermi più di tanto, ma se riesco preferisco conciliare un torneo con qualche giorno di vacanza, date le ottime possibilità della regione.

Aldilà dei tornei, dunque, quali sono ora i tuoi progetti?

I miei progetti sono rivolti ovviamente a questi ragazzi. Il mio obiettivo, e anche l’apice probabilmente, sarebbe quello di portare questi ragazzi a livello agonistico. Ma stiamo parlando pur sempre di ragazzi, quindi cerchiamo di educarli allo sport con dei valori, e insegnare tennis, il tutto in un ambiente comunque da circolo.

di Salvatore Petrillo

 

Prenderà il via domani 25 Giugno il ”16° Trofeo ChiantiBanca”, torneo Open tra i più prestigiosi, in programma al TC Poggibonsi, presieduto da Luca Fiaschi, imprenditore e grande appassionato di tennis, come sempre a cavallo tra Giugno e Luglio. Già sede di interessantissimi tornei giovanili, in Toscana andrà in scena uno dei tornei più importanti e meglio frequentati della categoria, oltre che ricco, con un montepremi che, tra tabellone maschile e femminile, garantisce 5000 €. Ma per farci spiegare meglio storia, struttura, organizzazione e tutto quello che c’è da sapere, abbiamo raggiunto il direttore del torneo, Claudio Petreni, ingegnere e padre di tre figli, naturalmente tennisti, che ringraziamo anticipatamente.

 

Claudio Petreni

Allora Claudio, vuole parlarci un po’ della tradizione di questo torneo, nonché della struttura che lo ospiterà?

La prima edizione risale all’anno 2000, e da allora questo torneo è diventato l’Open di riferimento della zona, con un montepremi tra i più ricchi dell’intera regione Toscana. Tra l’altro la collocazione, sia territoriale che temporale, lo rende molto attraente, venendo disputato all’inizio dell’estate, al centro del triangolo Siena-Firenze-San Gimignano, territorio ricco in termini paesaggistici, storico-culturali e ambientali. Inoltre il nostro circolo dispone di 4 campi in terra rossa e 2 coperti in Playlt in caso di maltempo. Sono offerti servizio bar, ristorazione, incordatura e ci sono diverse convenzioni con le strutture alberghiere della zona. Abbiamo tra l’altro a disposizione come giudice arbitro il sig. Mario Panti, persona di grandissima esperienza, supportato da altri giudici fra cui Francesco Materozzi, Vittorio Bacciottini, Benedetta Gatti e Claudio Falciani.

Quali giocatori fanno parte dell’attuale entry list? E chi crede possa metteersi in mostra?

Le iscrizioni sono ancora in corso e per ora tra i giocatori di più alta classifica abbiamo Lorenzo Papasidero, Andrea Turini, Augusto Virgili tra i ragazzi, e Serena Frazzitta ed Elora Dabija tra le ragazze. Purtroppo i top player hanno il vizio di iscriversi all’ultimo minuto o addirittura quando sono formalmente chiuse. Ci aspettiamo pertanto che, come sempre, di avere almeno 8-12 pretendenti al titolo sia in campo maschile che femminile. Normalmente all’open partecipano dai 120 ai 140 atleti di cui circa la metà sono seconde categorie.

Sono passati dal suo torneo alcuni giocatori di buon livello, ne ricorda qualcuno?

L’ultima edizione è stata vinta da Davide Bramanti che ha battuto in finale Matteo Marrai. Andrea Turini ha poi vinto l’edizione 2011, ma nel nostro albo d’oro figurano anche Vincenzo Santopadre e Alexia Virgili, giusto per citarne alcuni.


Oltre all’annuale torneo Open, il vostro TC ospita anche diversi tornei riservati ai più giovani, quelli di quest’anno si sono disputati un paio di mesi fa. Ce ne vuole parlare?

Il circolo tradizionalmente organizza un torneo under regionale (Super Slam Toscana), il torneo interprovinciale limitato 3.4, un torneo under 8 (circuito Doremi) e naturalmente l’Open. Nei tornei giovanili e nel limitato 3.4 sono arrivati alle fasi finali alcuni ragazzi del vivaio tra cui Cosimo Fiaschi, Francesco Aiazzi e Duccio Petreni che hanno partecipato anche, con buoni risultati alla nostra squadra di serie B maschile. Il torneo più partecipato in assoluto è stato il SuperSlam Toscana 2014, con quasi 270 iscritti, che ha visto Duccio Petreni vincere nelle categorie under 14 e 16. E’ stato un buon segnale dato che pochi giorni dopo ha vinto anche i campionati toscani under 14.

Una cosa che mi piace rimarcare è che gli incontri, in ogni torneo, sono sempre seguito da un folto numero di appassionati, soprattutto se in campo c’è qualcuno del TC Poggibonsi. E per ringraziare il pubblico siamo tra i pochi circoli che dopo la finale organizza una cena a buffet per tutti i presenti. Un piccolo sacrificio per ringraziare il pubblico per la grande risposta che ci dà ogni volta.

 

9 set 2014 – Filippo Della Latta: Innovazione nella preparazione fisica e mentale

Filippo Della Latta (preparatore atletico Tc Poggibonsi) ci racconta alcuni metodi innovativi nella preparazione fisica e mentale del tennista

da Grantennis Toscana


Filippo Della Latta è un preparatore atletico che fa parte dello staff di Formula Medicine, laureato in scienze motorie e specializzato in riabilitazione e rieducazione funzionale nello sport. Fa parte dello staff del Tecnico nazionale Nicola Ceragioli insieme all’istruttore classificato 2.3 Andrea Turini. Da qualche mese ha iniziato la sua nuova esperienza professionale presso il Tennis Club Poggibonsi.


Ciao Filippo, iniziamo a parlare della tua esperienza nello sport
Dall’età di 6 anni pratico Karate, che è la mia grande passione. In questi anni ho ottenuto buoni risultati a livello agonistico, tra cui due titoli italiani di categoria e la convocazione in nazionale per ben 7 anni consecutivi. Oltre a questo però ho sempre avuto un grande interesse per lo sport in generale, che mi ha portato una volta diplomato ad iscrivermi alla facoltà di scienze motorie presso l’Università di Pisa e dopo aver conseguito la laurea ad iniziare la mia attività lavorativa di preparatore atletico.

Quest’anno sarai il responsabile della Preparazione Atletica a Poggibonsi, ci descrivi il percorso lavorativo che ti ha portato qui...
Da quasi due anni collaboro con Formula Medicine, dove quotidianamente mi trovo a lavorare con piloti professionisti di tutti i livelli, dai ragazzini che corrono sui Kart, ai rallisti fino alla Formula 1. Parallelamente a questo, il Dr. Ceccarelli mi ha dato l’opportunità di collaborare con Nicola Ceragioli presso il CT Lido di Camaiore e da li è iniziata la mia esperienza nel Tennis, che mi ha portato qui a Poggibonsi.

Quali sono state le tue impressioni sul Tennis Club Poggibonsi?
Fin dal primo giorno ho percepito un’atmosfera molto positiva: grande disponibilità da parte dei soci e dei responsabili della scuola, che stanno cercando di mettermi nelle condizioni di lavorare al meglio, e un bel gruppo di ragazzi che trasmettono molta positività. Le basi per creare un qualcosa di positivo ci sono tutte.



In questi mesi al circolo ci raccontano che hai portato attrezzature che al circolo non si erano mai viste…
Collaborando con Formula Medicine ho a disposizione moltissimi strumenti, dai cardiofrequenzimetri all’Optojump, dalla Tavoletta Propriocettiva computerizzata alle Fitlight, che cerco di utilizzare periodicamente per allenare e valutare i ragazzi. Le strumentazioni inoltre risultano molto stimolanti per i ragazzi, che vedono oggettivati i loro risultati e questo li porta ad esternare il loro spirito competitivo e a dare il massimo.

L’inizio dell’attività 2014/15 è alle porte, come si svolgeranno le prime fasi della preparazione?
Inizialmente effettuerò le valutazioni fisiche con lo scopo di farmi un’idea ben precisa di quella che è la condizione fisica di ogni singolo ragazzo. In pratica si tratta di una batteria di test standard, accompagnati da altri specifici per il tennis che ho sviluppato in collaborazione con Formula Medicine. Dopo questa fase valutativa inizieranno gli allenamenti veri e propri.

Hai già pensato a come programmare gli allenamenti?
Certamente. Un tennista per competere ad alto livello deve essere forte, veloce e resistente. Posso quindi affermare che da un punto di vista fisico gli allenamenti devono essere atti in primis a migliorare la resistenza alla forza veloce. La cosa importante è “somministrare” i giusti carichi ed esercizi corretti che risultino funzionali ed allenanti per questa disciplina sportiva. Contemporaneamente a questo è importante porre molta attenzione alla prevenzione degli infortuni e lavorare sulla core stability, ad esempio con allenamenti a circuito in cui sono presenti esercizi di forza su piani instabili.



Altri progetti per il futuro?
Sto cercando di creare un saldo collegamento tra Formula Medicine e il Tennis club Poggibonsi per sviluppare sinergie innovative anche in campo tennistico. Come primo step organizzeremo una giornata a Viareggio presso la struttura, in cui i ragazzi saranno sottoposti alle valutazioni mentali di base, al file di analizzare le singole caratteristiche psicologiche. Questo ci permetterà di sviluppare un programma di lavoro personalizzato che prevede una componente di Mental Training anche nelle sessioni di allenamento su campo, visto che la nostra specialità è proprio quella di allenare contemporaneamente sia le risorse fisiche che mentali. Senza una efficiente “centralina elettronica” infatti anche il motore più potente è destinato a perdere.


_______________________________________________________________________

Il Dr. Riccardo Ceccarelli, fondatore di Formula Medicine, è il medico che vanta la più lunga esperienza in F.1, essendo stato presente a circa 400 G.P. lavorando per più di 75 piloti di F.1 e 15 Teams. Grazie ai risultati di 20 anni di studi e ricerche innovative, il Dr. Ceccarelli, essendo stato un discreto tennista in età giovanile, ha intuito le analogie che esistono tra due sport apparentemente distanti ed ha cominciato quindi ad applicare sperimentalmente il suo know-how anche in questa disciplina.


Per precisione l’inizio dell’avventura tennistica di Formula Medicine risale alla fine del 2006 con due “cavie” ventenni, Matteo Marrai e Walter Trusendi, che in quel periodo nel ranking mondiale erano collocati ben oltre la 1000esima posizione.
Alla fine del 2008, dopo due anni di lavoro con l’equipe di Formula Medicine, Matteo era risalito al n.282 e Walter al 299. I brillanti risultati ottenuti, superiori a qualsiasi aspettativa, hanno spinto Formula Medicine ad impegnarsi ulteriormente nel tennis collaborando anche con due coach italiani di prestigio, come Riccardo Piatti, artefice dei successi di tanti tennisti professionisti tra i quali Liubicic e Massimo Sartori, allenatore di Andreas Seppi.


Nel 2012 l’esperienza di Formula Medicine nel tennis si estende grazie alla collaborazione con un altro tennis coach, Nicola Ceragioli, che nonostante la giovane età vanta già una lunga esperienza nel tennis agonistico. In questo caso l’attenzione si concentra principalmente sulle giovani promesse del tennis, per i quali riveste un fattore fondamentale non solo una preparazione adeguata ma anche e soprattutto l’educazione verso una cultura da atleta. Quest’ultimo aspetto rappresenta proprio uno dei punti di forza di Formula Medicine, una struttura unica nel suo genere per la sua completezza, avendo al suo interno tutti e tre i reparti necessari nello sport, Medico Mentale ed Atletico, e la presenza costante di una equipe che lavora quotidianamente in piena sinergia, composta da medici, psicologi, preparatori atletici, fisioterapisti e nutrizionisti.

 


Per queste prerogative Formula Medicine è in grado di offrire un’assistenza a 360° difficilmente eguagliabile, fatta di periodici controlli medici, di programmi di preparazione atletica personalizzati con l’ausilio di moderni strumenti e di un allenamento mentale unico ed esclusivo. Grazie proprio alle tecnologie ed alle metodologie innovative contenute nel “Mental Economy Training”, Formula Medicine è in grado di eseguire un accurato profilo psicofisiologico dell’atleta, dimostrando con l’oggettività dei numeri i suoi punti di forza e soprattutto i suoi punti deboli, e sviluppando un programma personalizzato finalizzato a migliorare, oltre agli specifici punti critici, anche le performance mentali, la capacità di concentrazione e la gestione dell’ansia. In altre parole Formula Medicine è in grado di allenare il cervello dell’atleta, aumentandone le performance e riducendone il dispendio energetico, con un indubbio vantaggio in una disciplina sportiva che richiede, oltre ad un impegno fisico massimale, anche un elevatissimo carico di lavoro mentale.


Questo programma è interamente svolto con valutazioni ed allenamenti costantemente oggettivati e quindi non è soggetto ad improvvisazioni soggettive, cosa purtroppo frequente nel mondo dello sport. L’atleta ha quindi la possibilità di “sperimentare in laboratorio” le tecniche che
gli possono dare i migliori benefici e dopo averle assimilate, verificandone il beneficio, potrà applicarle con naturalezza anche sul campo.

  maggiori informazioni su http://www.formulamedicine.com/it/

5 lug 2015 – Open: Dabija e Turini ancora campioni

di Salvatore Petrillo

Si è concluso nella giornata di domenica un interessantissimo “ChiantiBanca” Open nella splendida cornice toscana di Poggibonsi. Sotto un sole cocente, si sono svolte le due finali, e a scendere in campo per prime sono state le ragazze, Elora Dabija Giulia Cascapera, rispettivamente prima e terza forza del seeding, seguite nella prima serata da Andrea Turini Claudio Grassi.

Il match femminile è stato un monologo, o quasi, dell’aretina. La Dabija concludeva il primo set in scioltezza, senza lasciare un solo game alla tramortita avversaria. Sembrava tutto facile per l’ex numero 273 del mondo, ma il caldo rischiava di causarle qualche problema. Come avvenuto ieri per Simoni, infatti, per l’italo-romena forti giramenti di testa e abbassamenti di pressione mettevano a rischio parziale e partita, ma una volta ripresasi la Dabija riusciva ad evitare un pericolosissimo terzo set. 6-0 6-3 il finale in favore della prima testa di serie, che conquista, dopo quello del 2013, il secondo alloro a Poggibonsi.



Finale dall’andamento piuttosto altalenante quella maschile tra Andrea Turini e Claudio Grassi. Nel primo set la seconda testa di serie sembrava riuscire a prendere il sopravvento: Grassi infatti si portava sul 5-3, con due set point a disposizione, ma la reazione di Turini è stata veemente, con un perentorio parziale di 4 giochi a zero che indirizzava set e match verso la quarta testa di serie. Il break iniziale sembrava mettere fine al match di Grassi, che però lo recuperava immediatamente, lasciandosi ancora qualche chance. Ma dal 2-2 Turini cambiava marcia, e con un altro sontuoso parziale di 4-0 chiudeva la finale con il punteggio di 7-5 6-2, riconquistando il torneo quattro anni dopo il trionfo del 2011.

 
Soddisfacente come sempre da queste parti la risposta del pubblico, con tanti spettatori, di ogni età, presenti ad ogni turno disputatosi, segno che a Poggibonsi la passione per il tennis non manca di certo.

7 lug 2015 – Elora Dabija: il tennis mi manca

di Salvatore Petrillo

Devo essere sincero: prima di cominciare a seguire questo torneo, non conoscevo questa ragazza, e in effetti alcune domande che le ho posto sembrano quasi da completo ignorante, ma 7 anni fa, quando Elora cercava di sfondare nel tennis ed era ancora una teenager, non ero ancora così morbosamente attaccato a questo sport e alle sue storie. Ho deciso così, dopo averci parlato, di raccontare a chi ancora non la conoscesse la storia di questa romena trapiantata ad Arezzo dai colpi incisivi che, a 24 anni, quando può, gioca ancora, e spesso vince. Stanca ma felice, Elora Dabija ha voluto rilasciare un paio di dichiarazioni al termine dell’atto conclusivo del “ChiantiBanca” Open svoltosi a Poggibonsi che l’ha vista trionfare in due set su Giulia Cascapera. Dichiarazioni che sono diventate una piacevole chiacchierata con una vera amante del tennis, una ragazza sfortunata, giocatrice di sicuro avvenire (273 del mondo nel 2008, a soli 17 anni), portata però a fermarsi per problemi che spesso impediscono a ragazzi dalle grandi qualità di affermarsi in un mondo altamente competitivo e, a certi livelli, anche molto costoso. Amica della Halep, coetanea con la quale ha condiviso tanti allenamenti, ora Elora allena i più piccoli, calcando il campo quando possibile e mostrando tutte le sue qualità ogni volta che riesce a prendere in mano una racchetta. I problemi sotto il cocente sole toscano sarebbero stati tali anche per chi si allena costantemente, ma dopo essersi ripresa l’aretina, con voce e atteggiamento cordiali, sempre con il sorriso ha voluto parlare non solo del torneo, ma anche di sé stessa, dei problemi affrontati alle soglie del professionismo, e per questo la ringrazio anticipatamente e le rinnovo il mio in bocca al lupo.

Innanzitutto complimenti Elora, torneo vinto con punteggi abbastanza netti. Vuoi raccontarci cosa è successo nel secondo set?

Grazie mille! Il secondo parziale è stato duro per il gran caldo e l’umidità che si avvertivano in campo. Ho avuto dei forti giramenti di testa, di solito si è abituati a giocare a certe temperature, ma oggi era difficile anche per chi si allena costantemente. Poi io al caldo, ci sono abituata, ma anche 1-2 gradi in più, in campo, fanno tutta la differenza del mondo. Dopo un po’ mi sono ripresa, sono stata bene, ma mi sono sentita sicuramente meglio a fine match.

E’ il tuo secondo titolo a Poggibonsi: hai un rapporto speciale con questo torneo?

Si mi ci trovo davvero bene. Ho vinto qui nel 2013 e quando quest’anno sono stata contattata per giocare a causa del mio lavoro, che mi tiene impegnata 8 ore al giorno, avevo declinato l’invito di Mario. Poi sono riuscita a prendere la giornata libera venerdì, quindi mi sono disimpegnata per questo torneo.


Come proseguirà il resto della tua stagione?

“Stagione” non è il termine più adatto per me. Da quando ho lasciato il tennis alleno, quando posso e trovo dei tornei mi ci iscrivo, ma non lo so nemmeno io fino al momento in cui decido di cimentarmi. Purtroppo ho dovuto lasciare il tennis e mi manca tanto, ero 270 del mondo a 17 anni, non ero propriamente un “calzino rotto” come si suol dire, ma alcune difficoltà, anche fisiche, ma soprattutto economiche, visto che fare 2-3 trasferte in un mese diventa estremamente costoso,  mi hanno impedito di intraprendere la carriera, e ho detto basta. Certo, fa male vedere che delle amiche come la Halep sono arrivate a quei livelli dopo essersi allenate insieme, ma nella vita c’è altro, non bisogna diventare per forza degli atleti professionisti.

I Nostri Libri

 
Notizie particolareggiate sulla storia e sull’attività dell’Associazione sono contenute nei libri scritti dal nostro socio storico Paolo Bencini, “40….., MA NON LI DIMOSTRA” ed il suo aggiornamento “.. e adesso sono 50”. I due libri meritano veramente una attenta lettura e sono consultabili su internet oppure sul più classico formato cartaceo (rivolgersi al riguardo in segreteria). Buona lettura!!