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B1M: TC POGGIBONSI 3 – 3 BARI

LA SALVEZZA È ANCORA POSSIBILE

di Mattia Galigani


L’atmosfera che si respira in una domenica di gara è magica, a tratti surreale. La tensione è palpabile,
l’agonismo dei giocatori facilmente percepibile nella aria di fine giugno. L’importanza dell’incontro
riscalda il pubblico, pronto a gioire e soffrire assiemi ai propri atleti che illuminano i campi di tutta
Italia. Il livello di gioco è impressionante, sprizza qualità da tutti i pori. Sarà proprio per queste
sensazioni uniche che se nel nostro amato sport esiste una competizione che è sempre stata in grado
di regalarmi grandi emozioni, i Campionati a Squadre ricoprono indubbiamente il primo posto.


Negli anni passati questa mia passione mi aveva portato a supportare i nostri ragazzi quasi ogni
domenica, seguendoli persino lontano dalle mura amiche, come nell’indimenticabile trasferta di
Buccinasco di esattamente un anno fa. Mi piaceva un sacco sostenerli da vicino, analizzare ogni loro
espressione, catturare ogni minimo particolare. Negli ultimi 365 giorni però, molte cose sono
cambiate e non è un caso, infatti, se oggi sia così emozionato a scrivere queste parole. In questi mesi
la lontananza da casa ed il radicale cambiamento di abitudini quotidiane mi hanno fatto allontanare
dal tennis di tutti i giorni con grande sgomento, dovuto alla grande passione che ho sempre riposto
nel nostro meraviglioso sport. Per la prima volta nella mia storia tennistica ho quindi vissuto il
percorso delle nostre squadre in maniera anomala ma mai distaccata grazie ai precisi aggiornamenti
che vengono pubblicati dai nostri organi di comunicazione. Nonostante tutto sentivo veramente molto
la mancanza di essere partecipe in prima persona ad un evento che da sempre ricopre una grande
importanza per il nostro circolo e per tutto il tennis toscano. Dopo mesi passati a scorrazzare tra le
strade di Parigi, mi sono quindi lasciato trascinare ancora una volta dall’incredibile atmosfera che
solo i Campionati a Squadre sanno regalare e devo ammettere che le emozioni provate sono rimaste
le stesse di quando sono partito.


In uno degli ultimi capitoli della saga cinematografica Rocky, sinceramente non ricordo di preciso
quale dato che ne hanno realizzati in quantità industriale, il caro Sylvester Stallone, in preda ad uno
dei suoi soliti attacchi di orgoglio, si lascia andare ad una commovente frase motivazionale dal
significato estremamente profondo: “Non è importante come colpisci, l’importante è come sai
resistere ai colpi e se cadi al tappeto hai la forza di rialzarti. In piedi!”. Di grande impatto, su questo
non ci sono dubbi. Ebbene ho deciso di riportarvi alla mente questa frase perché non esiste nient’altro
che possa descriva la stagione dei nostri ragazzi così nel dettaglio. Poco prima che il campionato
potesse iniziare arriva subito la prima notizia che tiene tutti con il fiato sospeso: l’infortunio di Marco
Angiolini, una delle punte di diamante del nostro vivaio alla quale ovviamente mando un abbraccio
fraterno da persona che ci è praticamente cresciuta insieme. La seconda stangata sopraggiunge dal
sorteggio non particolarmente felice ed infatti la squadra fa fatica a carburare. I risultati faticano ad
arrivare, il morale scende drasticamente. Sembra uno di quei campionati bui nei quali tutto è destinato
a crollare quando domenica scorsa, nello scontro cruciale contro la formazione romana dell’Antico
Tiro a Volo torna a brillare una luce: vinciamo 4-2, la salvezza è ancora possibile.


Ed eccoci finalmente arrivati all’incontro di oggi. Dalla parte opposta della rete i ragazzi del Circolo
Tennis Bari. Si tratta di una sfida complicata, da giocare con grande attenzione dato il grande
equilibrio presente. I primi a scendere in campo nei singolari sono Andrea Turini e Duccio Petreni,
opposti rispettivamente al 2.6 Riccardo Trione (recentemente tornato dalla sua esperienza in un
college statunitense) e al 2.8 Alessandro Gallo. Per Turini il match appare spinoso sin dalle fasi
iniziali. L’avversario è ostico e padrone del campo, capace di controllare il gioco con il suo rovescio
micidiale. Nel primo set Andrea riesce a mantenere l’equilibrio, lotta con il cuore e la grinta che da
sempre lo contraddistinguono. I colpi che arrivano dall’altro lato del campo però sono così martellanti
che a poco a poco abbattono la resistenza di Turini che dopo quasi novanta minuti di gioco crolla con
il punteggio di 4-6 0-6. Il match che va in scena sul campo sei, invece, propone una musica tutta
diversa. Duccio appare in forma smagliante, è pressoché perfetto. La sua superiorità nel gioco è
disarmante. La classe sopraffina dei suoi colpi e la precisa tattica di gioco non lasciano scampo al
giovane avversario: 6-1 6-0 in nemmeno un’ora di gioco.


Era una giornata di metà marzo e da pochi giorni Marco Angiolini aveva annunciato che non avrebbe
potuto partecipare al campionato di Serie B1 a causa del suo infortunio. Avevo da poco terminato di
lavorare e stavo finalmente tornando a casa quando ho deciso di fargli una doverosa telefonata. Dopo
qualche minuto la conversazione si sposta inevitabilmente su chi lo avrebbe sostituito nel corso della
stagione. Il regolamento federale prevede che in ogni giornata siano schierati in formazione almeno
due giocatori provenienti dal vivaio. Ero quindi certo che si sarebbe trattato di uno dei giovani ragazzi
con i quali fino a pochi mesi fa anche io mi allenavo regolarmente.


“Ancora non è stato deciso nulla di sicuro però al novanta percento sarà il Lenzi” mi disse. Io
istintivamente incredulo e per un certo verso preoccupato esclamai: “Il Lenzi?!”. Eh sì, proprio lui, il
ragazzino classe 2005 che nel corso degli anni ho visto crescere e migliorare sempre di più. Insieme
abbiamo partecipato a tanti campionati, sulla sua panchina da capitano ho avuto il piacere di vincere
tanti incontri nelle competizioni giovanili, fino a supportarlo nella storica trasferta di Merano del 2019.

Anche lui sa benissimo quanto lo abbia sempre rispettato come possessore di un grande talento,
ma mi scuserà se personalmente non lo ritenevo pronto ad affrontare un campionato di tale portata
come quello della Serie B1. A questi livelli purtroppo i bei colpi non bastano. Serve una mentalità
felina, una feroce volontà di non lasciarsi scappare il minimo quindici, un carattere ferreo pronto a
resistere alle pressioni più disparate. Eccole qua le caratteristiche che dividono i giocatori e coloro
che hanno talento. Dopo il match di Duccio entra proprio in campo lui, forte di grandi risultati ottenuti
negli incontri precedenti. L’avversario è un altro giovanissimo: il 2.8 classe 2006 Gianluca Ressa. La
mia curiosità nei confronti di questa partita era alle stelle. Il gioco si sviluppa su ritmi elevati sin dai
primi scambi, la qualità presente in campo è vellutata ma pressante. Nel corso del primo set
l’equilibrio la fa da padrone, nessuno dei due contendenti riesce a prendere le distanze. Nel tennis di
Tommaso però c’è qualcosa di diverso, che mai avevo visto prima nel corso delle sue partite. Nei
suoi colpi intravedo sicurezza, pulizia, tenacia. Intravedo un giocatore. Un atleta che è in pieno
controllo dei suoi movimenti. Scusatemi se è poco. Tommaso Lenzi, proprio quel Lenzi che mai avrei
pensato di vederlo così decisivo nel breve termine per la nostra squadra di B1 porta a casa l’incontro
per 7-5 6-2. Emozione pura.

L’ultimo a scendere in campo è il nostro mitico Andrea Taliani, avversario della vera punta di
diamante del CT Bari: il francese Alexandre Reco. Sin dalle fasi di palleggio preliminare il tennista
transalpino appare in possesso di colpi più performanti rispetto a quelli del nostro beniamino. La sua
palla è fluida ma sempre incisiva, il suo servizio una vera e propria arma di distruzione. Purtroppo
per noi sembra uno dei classici match a senso unico che sei destinato a perdere a prescindere. Quello
che ci racconta il campo però ci lascia piacevolmente sorpresi. Andrea lotta come un leone, si batte e
si difende con tutte le energie che possiede. Dall’altra parte però, Reco è un muro che risponde
continuamente con delle lavatrici dritte negli angoli. Nonostante un Talians a tratti commovente per
la sua grande volontà di tenere alto il nome del nostro circolo, il francese ha la meglio per 6-2 6-4.


Dopo i singolari la situazione è di estremo pareggio. La notizia non ci rende per nulla sereni. La
consapevolezza di non possedere delle formazioni di doppio irresistibili è presente, così come la
volontà di mettere in pratica tutti i miglioramenti tattici fatti nelle ultime settimane di allenamento.
Si decide di schierare le più classiche delle coppie: Turini/Taliani, Petreni/Lenzi. I primi si ritrovano
ad affrontare una coppia che definirla ostica sarebbe come sminuirla drasticamente: Reco/Trione. Il
match prosegue a ritmi altissimi con il duo barese che da subito dimostra una grande sintonia ed un
elevato talento di squadra. I nostri ragazzi cercano di rispondere dando il massimo ma dopo poco più
di un’ora di battaglia il punteggio premia la formazione del sud con un perentorio 6-4 6-2. I
giovanissimi Duccio e Tommaso invece scendono in campo contro la coppia inedita
Scrimieri/Micunco, entrambi rimasti a riposo durante i singolari. L’atmosfera appare tesa sin
dall’inizio. L’importanza di questo incontro sulle sorti della giornata è cruciale. Il primo set scorre
via veloce. I nostri ragazzi faticano a carburare ed a trovare una buona intesa, dall’altra parte i nostri
avversari si esibiscono in numeri da circo fino a conquistare il primo parziale per 6 giochi a 2. Serve
qualcosa che faccia ribaltare la situazione, una scossa che motivi i ragazzi. A questo ci pensa il grande
Marco Angiolini, seduto in panchina come il più grande dei capitani a sostenere i compagni di
squadra. La musica che si sente dopo la riapertura del sipario suona totalmente diversa. Adesso sono
i nostri a deliziare gli spettatori con colpi da togliere il fiato. La grinta e la dedizione messi in campo
raggiungono livelli demoniaci. E si vede: 6-0 in un battito di ciglia. La crudeltà del tennis moderno
al giorno d’oggi vuole che sulla situazione di un set pari la partita venga decisa da un meschino TieBreak ai dieci punti. La nostra tradizione storica con questo tipo di risoluzione è purtroppo in
negativo. La preoccupazione di non riuscire a portare a casa questo punto fondamentale assale il
pubblico presente. Adesso si tratta di una lotta di nervi, di determinazione. Ogni scambio viene
giocato con un’attenzione cicatriziale. La tensione è palpabile in ogni respiro, ogni minimo rumore.
E alla fine i nostri ragazzi ci fanno gioire, ci fanno urlare. Il Super Tie-Break lo vinciamo 10-7. Siamo
forti e ne siamo consapevoli.


La settimana prossima quindi, sui campi del Circolo Tennis Bari, ci giochiamo quella che sarà una
vera e propria finale secca. 3-3 il punteggio dell’andata, zero possibilità di sbagliare. I nostri ragazzi
hanno dimostrato di possedere le carte in regola per meritare la permanenza in Serie B1 anche la
prossima stagione, tutto dipenderà dalle sorti della prossima gara che seguiremo con grande passione
sui canali federali.


FORZA RAGAZZI!