Abbiamo un sogno: sabato in casa contro il TC Giotto Arezzo le nostre ragazze si giocano il titolo.
di Mattia Galigani
Strabilianti, fantastiche, meravigliose. Sono pochi gli aggettivi che mi vengono in mente per definire le nostre ragazze dell’Under 18, tutti con il comun denominatore di rappresentare la grandezza di ciò che hanno conseguito finora. Un campionato partito con la consapevolezza di essere competitive ma non fino a questo punto. La finale sembrava solo un piccolo bagliore in fondo ad un tabellone infinito, costellato da squadre apparentemente imbattibili. Nella grande roulette rappresentata dal gioco del tennis, i pronostici sono però stati creati appositamente per essere ribaltati. E le nostre ragazze lo hanno fatto. E come se lo hanno fatto.
La straripante potenza e il sorriso di Elisa Angiolini, ancora imbattuta in singolare, capace di trascinare la squadra nei momenti di difficoltà con il suo unico carisma. La calma e il talento di Silvia Bianchini, decisiva nei doppi di spareggio e pulita nei singolari. La determinazione e la costanza di Lucrezia Rossi, sempre pronta a rispondere presente quando chiamata in causa con risultati superlativi. Un gruppo che ho avuto il piacere di condurre da capitano in svariate occasioni e che mi ha fatto capire quanto sia importante la coesione del collettivo. Una squadra che si muove come un corpo solo in qualsiasi momento, sia di difficoltà, sia di gioia. Una squadra che ha tutti i presupposti per farci divertire ancora. Per sognare ancora.
L’Under 18 femminile al gran completo: da sinistra Silvia Bianchini, Elisa Angiolini, Lucrezia Rossi, Mattia Galigani (capitano)
Imbattute in un girone superato senza difficoltà, mettendo in mostra un tennis pulito e spettacolare. Arrivate al Tabellone Finale come vere e proprie outsider hanno dapprima sconfitto per 2-1 lo storico CT Firenze dopo una giornata memorabile, decisa soltanto al Doppio Decisivo con il punteggio di 7-6 6-4, poi hanno avuto la meglio sulla formazione del TC Bisenzio, Testa di Serie Numero 1 del tabellone.
Adesso resta un ultimo solo ostacolo a separarle dal titolo: il CT Giotto Arezzo. Una squadra fortissima, apparentemente imbattibile, composta da giocatrici già avviate nella carriera interazionale juniores e di grande rilievo nel panorama tennistico regionale. Ma noi ci crediamo. Abbiamo tutti i presupposti per compiere un’altra impresa. Una “last dance” che ci auguriamo più bella possibile. Sabato 16 ottobre al Tennis Club Poggibonsi non ci sono soltanto le prove per il padel, c’è da giocarsi un titolo regionale. E allora forza ragazze. Fateci sognare.
Nella storia dello sport le emozioni si rincorrono a vicenda. Il loro moto è perpetuo e imparabile. La loro ricerca del ruolo da protagoniste è presente in ogni momento. Sono caratteristiche incluse nella loro natura, e come tali devono essere lasciate libere di esprimersi. Che cos’è l’arte se non la ricerca di suscitare emozione nello spettatore? Sia che riguardi la scrittura, la pittura, l’architettura o un gesto tecnico sportivo, un’opera d’arte può essere definita tale soltanto se riesce a trasmettere emozioni tangibili.
La storia dello sport è quindi un’unica e gigantesca opera d’arte, composta da momenti memorabili e indelebili, scolpiti nelle nostre menti e nei nostri cuori. Per elencarli tutti servirebbero decenni. Indubbiamente, una delle maggiori fonti di emozione che lo sport è in grado di regalarci è collegata alle vittorie inattese. In ogni aspetto della vita ci saranno sempre personalità che alla vigilia risultano favorite, più brave di altre. Ma è proprio nel momento in cui i pronostici sulla carta vengono stravolti che subentra l’emozione. Quella forte, capace di toglierci il fiato.
Testa di Serie Numero 1 del Tabellone: il nostro Andrea Turini, la punta di diamante della nostra formazione di Serie B. Un giocatore che da anni continua ad essere sulla cresta dell’onda del panorama tennistico toscano e non solo. Protagonista di incontri sensazionali e momenti da incorniciare. L’ho conosciuto nel 2017 quando sono arrivato per la prima volta a Poggibonsi. Da subito mi è stato semplice tracciarne un’opinione riguardo alla sua persona. Un carattere mite e gentile ma incredibilmente dedito e determinato sugli obiettivi, individuali e di gruppo. Una professionalità unica nel suo mestiere ed una grande capacità a realizzare le proprie ambizioni. Benvoluto da tutti, una personalità da prendere come esempio.
Iniziando a lavorare con lui ho da subito notato alcune caratteristiche riguardo al suo modo di esercitare la propria professione. Oltre a possedere delle grandissime competenze sotto gli aspetti tecnici, tattici e comportamentali collegati al gioco del tennis, l’aspetto che risalta è il Turini “giocatore”. Sì perché, dall’alto della sua esperienza come atleta di ottimo livello, riesce a capire alla perfezione le varie situazioni in cui i suoi allievi si ritrovano durante l’allenamento e la competizione. Un connubio perfetto tra la competenza mirata al perfezionamento delle tecniche individuali e tra la sensibilità dell’atteggiamento da gara.
Andrea Turini in azione durante la finale
Esattamente dal lato opposto del tabellone, la Testa di Serie Numero 2. Un altro nome che tutti conosciamo alla perfezione: Marco Angiolini. La mia amicizia con Marco è invece molto precedente rispetto a quella con Andrea. Ci siamo conosciuti nel 2010, quando da bambini tiravamo calci a un pallone in delle sfide infinite che sembravano incontri di Champions League. Un campo e due porte erano il nostro Santiago Bernabéu. Pezzi di lamiera a circondare il terreno di gioco i nostri ultras. Lui già giocava a tennis e già raccoglieva le prime soddisfazioni, io ancora dovevo iniziare ad amare questo mondo. Le nostre strade tennistiche poi si sono separate, mentre il rapporto di amicizia è rimasto sempre piacevolmente presente. Il giorno in cui, nel settembre di due anni fa, Marco si è unito al nostro circolo, il suo tennis era totalmente diverso rispetto a come lo ricordavo. Erano passati anni e tanti aspetti erano cambiati.
Il cammino perfetto
Ed eccoli là, i due favoriti della vigilia, ai lati opposti del tabellone. Tutti sperano di vederli contendersi il titolo in una finale da sogno. La formula del torneo è però insidiosa e continuamente aperta a colpi di scena. Una volta in campo i pronostici della vigilia contano meno di zero perché nulla nello sport è regolato da una qualche legge matematica. Il bello o il brutto del tennis a seconda dell’opinione personale.
Andrea parte forte da subito. Ai quarti rifila un ottimo 4-3 4-2 al 2.7 Giacomo Natazzi, mentre in semifinale sconfigge con il punteggio di 4-2 4-1 il giovane sinalunghese Amedeo Malfetti. Il suo tennis è pulito come sempre, la sua condizione atletica perfetta.
Marco non è da meno. Per lui un avversario ostico sin dal debutto, il 2.6 Tommaso Aprile. La partita regala emozioni e colpi d’autore, ma alla fine è proprio il nostro atleta a prevalere con un doppio 4-2. In semifinale lo attende Davide Natazzi, altro giocatore di grande esperienza e con un ottimo bagaglio tennistico. L’incontro è combattuto e tirato fino all’ultimo punto, quando Marco può finalmente alzare le braccia al cielo. Con un doppio 4-3 è finale.
Il dritto di Marco Angiolini, una delle chiavi cruciali in tutto l’arco del torneo.
L’allievo e il maestro. Quante volte abbiamo sentito ripetersi questa favola nel mondo dello sport. Ed eccoli proprio là, a giocarsi la finale, a contendersi il trofeo più ambito della I° Edizione del TCP Open Rodeo. L’atmosfera è apparentemente serena e rilassata. I loro volti tranquilli accennano a un sorriso. Nella mente di entrambi la consapevolezza che sarà una splendida partita. E così è stato.
Finale emozionante
“Ha vinto 4-0 Marco il primo set” vado a comunicare con un misto di sorpresa e contentezza il risultato provvisorio al G.A. Mario Panti che risponde con occhi di assenso. L’avvio di partita è stato a senso unico, caratterizzato da uno sciabordante strapotere a fondo campo di Angiolini che con il suo dritto micidiale ha inchiodato diverse volte Turini all’angolo. La partita è però ancora lunga, e la reazione del maestro non si fa attendere. La sua regolarità comincia a prevalere sugli attacchi di Angiolini che ciò nonostante continua a tenere duro e a dar sfoggio di qualità sopraffine. Alla fine, però, è proprio Turini a portarsi a casa il secondo parziale per 4-2. Sarà quindi il Tie-Break decisivo a decretare il vincitore di questo torneo.
Il Tie-Break è una partita a sé stante. Un momento in cui tutti i punti valgono oro. Il minimo errore può costare carissimo e la più piccola disattenzione può far franare qualsiasi traguardo conquistato con fatica nei set precedenti. Anche in questa circostanza l’avvio di Marco è sorprendente. Macina punti su punti, il suo tennis potente e preciso è straripante. Andrea continua a lottare su ogni palla come ci ha abituato. Il risultato è un incontro sensazionale e ricco di emozioni. Dopo quindici punti di puro spettacolo, è Marco Angiolini a trionfare per 10-5. La vittoria è tutta sua.
Il vincitore Marco Angiolini premiato dai Consiglieri Filippo Brogioni e Nicola Bianchini, dal GA Mario Panti e dal main sponsor Massimiliano Arnecchi.
Pochi istanti dopo l’incontro sono andato a parlare con Andrea. Le sue risposte non lasciavano trapassare il minimo rammarico, solo una grande soddisfazione per quello che ha definito “uno splendido risultato professionale”.
“La partita di oggi mi ha ricordato un episodio avvenuto qualche anno fa. Stavo giocando l’Open a La Spezia e durante una partita dovetti affrontare il mio maestro. E l’immagine che più mi è rimasta impressa di quella giornata è lui che, dopo aver perso la partita, mi dà la mano con il sorriso. Ecco, io oggi mi sono immedesimato perfettamente in quella situazione e credo di aver provato le stesse sensazioni che sentì il mio maestro quel giorno. I progressi fatti da Marco nel corso degli ultimi due anni sono notevoli sia dal punto di vista tecnico ma soprattutto nell’ambito caratteriale. Il nostro ultimo incontro da avversari risaliva all’estate 2019 durante l’Open di San Gimignano, pochi mesi prima che venisse ad allenarsi con noi. Il giocatore di allora è completamente diverso da quello che è oggi. Si è trattato di una sconfitta che mi ha dimostrato ancora una volta che il lavoro che stiamo facendo con Marco e con tutti gli altri ragazzi è quello giusto. Sono molto felice per Marco e sono convinto che riuscirà a togliersi molte soddisfazioni con il nostro sport.” – Andrea Turini
Spettacolo ed emozioni nel tabellone femminile
Per quanto riguarda il torneo femminile, lo spettacolo è stato la chiave principale in tutto l’arco della manifestazione. Oltre a sottolineare l’elevato numero di iscritte che sono state inserite nel tabellone, degna di menzione è la quantità di giocatrici di II° Categoria che hanno partecipato.
La Testa di Serie Numero 1 del torneo, la 2.4 Emma Martellenghi è stata sorprendentemente sconfitta al debutto dalla 2.7 Chiara Bigazzi con un perentorio 4-1 4-3. Un risultato frutto senza dubbio di un tennis spumeggiante e un gioco dall’elevato coefficiente tecnico che hanno caratterizzato il cammino di Chiara sin dal primo incontro.
L’altra semifinale ha invece visto scendere in campo la senese Martina Caciotti, forte di un ottimo successo per 4-2 4-0 sulla 2.7 Bianca Caselli, e la 2.8 Nastasia Lazzi, artefice dell’eliminazione della Testa di Serie Numero 2 nel match dei quarti di finale. L’incontro, caratterizzato da azioni di gioco spettacolari e momenti di grande qualità, è terminato con il punteggio di 4-2 4-1 in favore della giovane atleta in forza al TC I Tigli di Montepulciano.
La finalista Nastasia Lazzi in azione.
In finale, entrambe le giocatrici hanno messo in mostra tutti i meriti che le hanno portate a contendersi il titolo. Il primo parziale, lottato su ogni palla fino all’ultimo scambio è terminato per 4-3 a favore di Lazzi. L’incredibile volontà agonistica di tornare in partita espressa però da Bigazzi sin dai primi punti del secondo set le hanno consentito di aggiudicarselo con un secco 4-1. Proprio come la finale maschile, anche quella femminile è stata decisa da un Super Tie-Break costellato da momenti ricchi di pathos ed emozioni. Dopo una strenua battaglia sportiva, è stata Chiara Bigazzi a prevalere con il punteggio di 10-6. Il sogno è diventato realtà.
La vincitrice Chiara Bigazzi premiata dal Consigliere Filippo Brogioni
Un doveroso ringraziamento va al GA Mario Panti e agli assistenti Claudio Falciani e Francesco Materozzi, come sempre impeccabili nell’organizzazione e nel corretto svolgimento di un altro grande torneo organizzato dal nostro circolo. Complimenti inoltre a tutti i nostri atleti che hanno partecipato all’iniziativa raccogliendo in alcuni casi risultati estremamente graditi.
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