di Mattia Galigani
Me lo ricordo troppo bene, come se fosse ieri, anche se sono consapevole che sono passati già ben quattro mesi. La prima volta che ho rivisto l’ingresso del nostro amato circolo dopo il periodo di confinamento è stata bellissima. Era circa metà maggio, da poco erano state allentate le misure restrittive che ci avevano tenuti chiusi in casa per due interminabili mesi. Un periodo surreale in cui è stato stravolto il concetto di contatto, di presenza, di vita. I Carabinieri mi avevano controllato l’autocertificazione, al tempo ancora obbligatoria, specialmente per gli spostamenti fuori dal proprio territorio comunale. E poi ero arrivato davanti all’ingresso, ancora non utilizzabile per consentire di rispettare l’indispensabile distanziamento sociale. Una sensazione unica. Tornare a sentire la terra sfrigolare sotto le proprie scarpe, tornare a sentire l’inconfondibile rumore prodotto dalla pallina quando viene colpita in maniera perfetta dalla racchetta, tornare a salutare volti amici che fino a poche settimane prima vedevo tutti i giorni, tornare a fare due risate, due corse all’aria aperta, giocando allo sport che tutti amiamo. C’era mancato tutto questo nel periodo più buio della nostra vita, durante la fase più critica della guerra al nemico invisibile. C’era mancato davvero tutto. L’incertezza sulla ripartenza ci affliggeva, non sapevamo quando saremmo tornati ad emozionarci con il grande tennis. Pensavamo di dover aspettare anni prima di poter assistere nuovamente ad incontri spettacolari. Invece era solo questione di pochi mesi.
La notizia arriva i primi giorni di luglio, quasi in contemporanea con l’annuncio ufficiale sulla ripartenza dei Campionati a Squadre: la ventunesima edizione del TCP Open Trofeo ChiantiBanca – Memorial “Pier” si terrà. In un periodo non tradizionale certo, solitamente infatti il torneo si teneva l’ultima settimana di giugno, ma con le stesse previsioni di spettacolarità e grande livello tecnico. Previsioni che nel susseguirsi delle partite si sono rivelate più che azzeccate, con incontri splendidi, giocate d’autore e colpi di scena emozionanti. Caratteristiche che da ventuno anni hanno sempre contraddistinto questo meraviglioso evento che si svolge sui campi del nostro circolo.
Più o meno i nomi in gara sono sempre i soliti, ma non risultano mai banali. C’è il campione in carica pronto a difendere il titolo, il 2.4 Augusto Virgili. C’è il nostro Andrea Turini, già vincitore del torneo in due occasioni (2011 e 2015). C’è la 2.3 senese Chiara De Vito, campionessa del TCP Open nel 2018. C’è la giovane promessa Davide Innocenti, rientrato da poco dall’esperienza universitaria statunitense. Ci sono le grandi teste di serie: il 2.3 Samuele Pieri, alla prima partecipazione in carriera e la 2.4 Cristina Pescucci. E poi ci sono i nostri giovani ragazzi: Marco Angiolini, Francesco Aiazzi, Eleonora Galieni, Federica Dei, Francesca Signorini. Ci sono proprio tutti. Si alzi il sipario. Abbia inizio lo spettacolo.
Un torneo ricco di emozioni, di colpi di scena dalla prima all’ultima partita che merita veramente di essere raccontata.
Una finale è pur sempre una finale. Solo la pronuncia di questo nome rende qualsiasi cosa più prestigiosa. Sulle finali da sempre ci sono pensieri discordanti. C’è chi dice che non potranno mai essere incontri avvincenti ed emozionanti perché la tensione e l’importanza dell’incontro frenano i giocatori, distrutti anche dalla stanchezza dei turni precedenti. Ci sono invece altri che non hanno dubbi che l’atto conclusivo sarà sempre un momento magico, in cui i due migliori atleti del torneo si sfidano a duello con le loro armi più potenti, tanto che non potrà non venir fuori un match sensazionale, di quelli che lasciano il segno. E in questo caso, in entrambe le finali, senza dubbio, avevano ragione quelli che la pensavano in quest’ultimo modo.
I due giocatori entrano in campo apparentemente sereni, forse è però solo il guscio esterno del loro corpo ad esserlo veramente. Non ci si abitua mai alle finali, al calore del pubblico, alla tensione pre-match. Indipendentemente dal numero di trofei conquistati, dall’esperienza accumulata, ci sarà sempre il solito cuore che batte all’impazzata, e il costante pensiero alla vittoria, alla volontà di non deludere tutte le persone che tifano per te, che ti spingono con tutte le loro forze. La qualità del gioco è esattamente come ce la aspettavamo: pressoché perfetta. Un Pieri che da fondo campo riporta una pulizia del colpo spettacolare, un Turini che inizia a correre già dal riscaldamento, come a presagire che avrà problemi a stare in campo cinque ore. Il tanto pubblico a gremire le tribune, sempre nel rispetto delle normative dettate dal Ministero della Salute, si esprime con le ultime chiacchiere un po’più sonore. Il momento più magico del nostro sport: quando l’incontro sta per cominciare, quando la prima palla sta per essere servita e improvvisamente cala il silenzio totale, come se qualcuno avesse premuto il pulsante “pausa” del telecomando. E allora spazio ai giocatori. Saranno loro a parlare.
Turini parte alla grandissima. Il suo tennis è perfetto, la sua reattività atletica altrettanto. La precisione unita alla potenza inflitta alla pallina rendono i suoi colpi praticamente imprendibili. Pieri dal canto suo appare invece sottotono, gli errori si moltiplicano e si ritrova in poco tempo sotto 1-4. L’imprevedibilità del tennis è però una delle sue caratteristiche più amate ed odiate allo stesso tempo. Succede qualcosa di apparentemente invisibile. Il meccanismo di Turini si inceppa, Pieri comincia ad essere più costante, a mettere in mostra azioni di gioco di un altro spessore acquisendo sempre più fiducia. La rimonta lascia tutti di stucco. Sia per la rapidità con il quale è avvenuta, sia per l’incredibile forza di reazione dimostrata dal giovane del TC Bisenzio. In un attimo finisce il primo parziale: vince Pieri per 6 giochi a 4.
È estremamente facile perdere le speranze quando si è molto vicini ad un traguardo e lo si vede sfuggire proprio all’ultimo, proprio quando sembrava ormai raggiunto. Turini però cerca in ogni modo di reagire, di mantenere la concentrazione che lo contraddistingue. E come se reagisce. Il suo tennis torna ad essere fluido e armonioso, la sua prestanza atletica continua ad essere sorprendente, e si ritorna proprio lì. 4-1 di vantaggio anche nel secondo set. Un film già visto, del quale il primo set ci ha già insegnato anche il finale. E incredibilmente accade esattamente allo stesso modo. Pieri diventa ingiocabile, il suo dritto a sventaglio sbaraglia più volte la strenua difesa di Turini e lo riporta sul 5-4. Arriva il match-point. Il pubblico è forse già pronto ad applaudire per la fine dell’incontro, ma Andrea non ci sta a chiuderla così. E reagisce. E come se reagisce. Annulla la palla match e si porta sul 5-5. Da li poi la sinfonia è però tutta di Pieri che è veramente troppo forte. 6-4 7-5. Samuele Pieri vince per la prima volta il TCP Open, diventando così, con i suoi diciotto anni, il giocatore più giovane di sempre a trionfare. Un altro capitolo della storia del nostro torneo è definitivamente scritto.
La finale femminile si disputa nel campo accanto in contemporanea. Non è assolutamente facile giocare quando il pubblico rumoreggia poco distante. Ma le due atlete in gara non sembrano risentirne più di tanto e danno vita ad un incontro appassionante e coinvolgente. La favorita è ovviamente la testa di serie numero 1 Chiara De Vito, reduce da due vittorie sciabordanti nei turni precedenti. Dall’altra parte della rete c’è però una giovanissima ragazza che ha tutt’altro l’aria di una che vuole darla vinta facilmente, specialmente ora che è così vicina all’obiettivo. Stiamo parlando della 2.4 piombinese Cristina Pescucci, che poche ore prima aveva dato vita a una battaglia sensazionale durata più di tre ore nella semi-finale contro la 2.5 Matilde Gori. Il primo set è letteralmente uno spettacolo. Solo il tie-break riesce a deciderlo: 7-6 in favore di De Vito.

Il secondo parziale inizia sulla falsa riga del primo, con un grande equilibrio in campo e azioni di gioco combattutissime. Da una parte De Vito che cerca di prendere in mano lo scambio con il suo potente dritto, la sua arma preferita. Dall’altra la sorprendente resistenza della retroguardia difensiva di Pescucci che costringe sempre l’avversaria a giocare un colpo in più, prendendola spesso di sorpresa con attacchi potenti e ben indirizzati. Una battaglia sportiva senza esclusione di colpi che porta però un’unica vincitrice: Chiara De Vito. 7-6 7-6, due tie-break giocati. Lo stesso numero delle edizioni vinte dalla senese al TCP Open che raggiunge quindi Marzia Grossi nell’albo delle pluricampionesse. Storia.

Finiti gli incontri spazio ai momenti commoventi. Prima l’inaugurazione da parte del sindaco di Poggibonsi David Bussagli, di alcuni amici e membri della famiglia di “Pier”, un grande benefattore nei confronti del circolo, del campo a lui intitolato. In seguito sono state svolte le premiazioni per i finalisti e i vincitori dei due tabelloni, per poi concludere con una bella cena organizzata dal ristorante del circolo, accompagnata da un grandissimo music set dal vivo.

Anche quest’anno il TCP Open si è concluso ed è risultato un grande successo. Un ringraziamento speciale va al Giudice Arbitro Mario Panti, sempre impeccabile nell’organizzazione di eventi come questo, agli assistenti Francesco Materozzi, Matteo Falciani e Claudio Falciani, al quale auguriamo inoltre una pronta guarigione in un periodo difficile come questo. Inoltre ci tengo a ringraziare i custodi Franco, Nevio e Giampaolo che hanno contribuito al meglio al corretto svolgimento della manifestazione, a Filippo del ristorante, alla segretaria Stefania, a tutti i soci e i membri del Consiglio Direttivo che continuano a mantenere altissima l’importanza che questo torneo possiede nel panorama tennistico nazionale. Appuntamento alla ventiduesima edizione!!
Rassegna stampa:
- 10 settembre 2020 – Il TCP Open entra nel vivo. https://www.facebook.com/notes/tennis-club-poggibonsi/10-settembre-2020-il-tcp-open-entra-nel-vivo/318042509274105
11 settembre 2020 – “Qui Open”: entrambi i Virgili out. Turini e Innocenti ok. Oggi in campo i quarti. https://www.facebook.com/notes/tennis-club-poggibonsi/11-settembre-2020-qui-open-entrambi-i-virgili-out-turini-e-innocenti-ok-oggi-in-/318768272534862
12 settembre 2020 – “Qui Open”: finisce il sogno Materi. Turini e De Vito si impongono. Oggi è il giorno delle semi-finali. https://www.facebook.com/notes/tennis-club-poggibonsi/12-settembre-2020-qui-open-finisce-il-sogno-materi-turini-e-de-vito-si-impongono/319457675799255
13 settembre 2020 – “Qui Open”: è la finale. Turini e De Vito per scrivere la storia. Pieri e Pescucci per ribaltarla. https://www.facebook.com/notes/tennis-club-poggibonsi/13-settembre-2020-qui-open-%C3%A8-la-finale-turini-e-de-vito-per-scrivere-la-storia-p/320198775725145
Album fotografici:
-04/08 settembre 2020: https://www.facebook.com/media/set?vanity=tennisclubpoggibonsi&set=a.3667697306597215
-09/12 settembre 2020 parte 1: https://www.facebook.com/media/set?vanity=tennisclubpoggibonsi&set=a.3670614356305510
-09/12 settembre 2020 parte 2: https://www.facebook.com/media/set?vanity=tennisclubpoggibonsi&set=a.3670685596298386
-Finali e premiazioni: https://www.facebook.com/media/set/?vanity=tennisclubpoggibonsi&set=a.3670576392975973